Uno sguardo dietro le quinte: l’amministrazione del Bernini
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Lun, 29/08/2022 - 10:00
Andrea Bischeri è una delle colonne portanti del 5 stelle di Firenze: verifica ogni dettaglio contabile e fiscale con inflessibile precisione, è un ingranaggio fondamentale nella macchina organizzativa e gestionale. Ma per lui l’Hotel è molto di più di un luogo di lavoro, dopo 36 anni di carriera è diventato davvero una seconda famiglia.
Si ricorda il suo primo giorno al Bernini Palace?
Certamente, era il 16 aprile 1986. L’Hotel riapriva dopo la ristrutturazione avviata nel 1983, e con i colleghi mi sono adoperato per predisporre tutto ciò che serviva per inaugurare questo nuovo percorso, avviato con il supporto del Grand Hotel Baglioni di Firenze. L’apertura ufficiale è stata il mese successivo, intorno al 10 maggio.
Considero il 1° luglio 2010 un altro “primo giorno” al Bernini, perché è la data che segna il passaggio alla proprietà attuale, Duetorrihotels. l’allora Direttore mi aveva presentato al Direttore Generale, il signor Vanetti, qualche settimana prima, mentre conoscevo già i colleghi degli hotel di Bologna e Verona. Abbiamo adattato il nostro sistema alla realtà amministrativa del Gruppo, e devo dire che è andata benissimo.
Cosa significa gestire l’amministrazione di un piccolo mondo come un hotel, tra ospiti internazionali e tutte le risorse interne?
Fare parte di una squadra significa avere lo stesso obiettivo e il nostro è quello di fare in modo che il Cliente riceva la massima attenzione. Questo vale anche per chi, come me, agisce da dietro le quinte. È anche grazie alla parte amministrativa che la complessa macchina organizzativa è ben oliata, e tutto fila liscio. Dobbiamo sempre essere pronti ad ogni evenienza, ad assumere e individuare le figure necessarie ai vari capiservizio e al Direttore. Per questo motivo la collaborazione e la comunicazione sono indispensabili al buon funzionamento dell’Hotel. Se manca un ingrediente della ricetta si sente.
Qual è la sua giornata tipo?
Entro in hotel la mattina, prima delle sette e mezza, e inizio ad occuparmi delle tante task che scandiscono la giornata. Verifico la documentazione trasmessa dall’area ricevimento e dalla banca, controllo il pagamento delle commissioni, le fatture, le bolle, i prezzi. Preparo le buste paga, analizzo i costi, passo al setaccio ogni dettaglio, ogni voce di spesa. Con i colleghi predispongo la documentazione che poi verrà inviata alla Direzione Generale. E se manca il magazziniere lo sostituisco. Tutto deve essere perfettamente organizzato, per cliente, fornitore, annata.
Qual è il consiglio che darebbe a tutti coloro che fanno il suo lavoro in ambito amministrativo ma che non hanno mai lavorato in hotel?
Forse l’aspetto più peculiare riguarda la gestione dei contratti del personale: in Hotel abbiamo impiegati e operai inquadrati in tutti i livelli esistenti e appartenenti a tanti settori differenti. Lavorano nel ristorante, nella manutenzione, nelle forniture, nelle pulizie, nell’amministrazione e così via. Ci confrontiamo con una varietà decisamente superiore a quella presente, ad esempio, nell’industria. Per non parlare dell’assunzione del personale extra nei periodi di punta e durante le Feste. Occorre più tempo ed esperienza per imparare a gestire con fluidità questo aspetto ed orientarsi nella selva della burocrazia.
Qual è il ricordo a cui è più legato da quando è arrivato al Bernini Palace?
Ricordo con piacere il primo contatto con la Direzione della Compagnia: entrare a fare parte di una realtà solida e forte ci ha aiutati moltissimo in una fase di passaggio piuttosto delicata. E sono bellissimi i ricordi legati ai figli dei miei colleghi. Trascorriamo così tante ore insieme che siamo diventati una sorta di famiglia che cresce continuamente: festeggiamo insieme le nascite, i successi scolastici, gli eventi che ci stanno a cuore. Molte persone lavorano qui da decenni, tra noi ci conosciamo molto bene, e riusciamo a creare legami forti.